Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 6 aprile 2018 Il respiro del mondo si farà più lieve e in tanti luoghi della terra l’inquinamento e lo spreco di energia non la faranno da padroni se davvero si prenderà piena coscienza dell'importanza delle fonti rinnovabili di energia e del fatto che la miglior energia rinnovabile è quella che non si consuma. Dunque, risparmio energetico e rinnovabili risultano essere dirimenti e centrali per il cambiamento degli stili di vita, per la salvaguardia della salute, per la conservazione del pianeta. La città di Trento ha avuto in questi giorni il riconoscimento da Legambiente della sua attenzione al tema in questione, tema che ho ben frequentato durante i cinque anni nei quali ho ricoperto la carica di delegata alle energie rinnovabili. In Trentino sono ben 163 i comuni a vocazione energetica, elettrica e termica soddisfatta con acqua, sole, vento e geotermia. L'idroelettrico con il 91%, l'energia solare con il 4,5%, le bioenergie con il 3,7%, l'eolico con lo 0,1%. Il premio di Legambiente è andato ai comuni di Prato allo Stelvio e di Dobbiaco per l'Alto Adige e di Trento, che ha rinnovato e riqualificato tutto il patrimonio pubblico nell'ambito del risparmio energetico, per il Trentino. Premiato anche il Parco di Paneveggio-Pale di San Martino. E' un traguardo importante per la nostra città che ci invita a riflettere sulla gravità della crisi ambientale. Non è più questione, ora, di agire prima che sia troppo tardi: è già troppo tardi. L’aumento della temperatura globale sta presentando il suo conto: desertificazioni, scioglimento veloce dei ghiacciai, innalzamento dei mari, catastrofi naturali. Il cuore di questo tema, ma anche uno dei nodi centrali da sciogliere per trovare una soluzione, è rappresentato senza dubbio dalla questione energetica. L’energia è infatti il motore con cui alimentiamo la nostra vita e l’economia e, a tutt’oggi, viene ricavata principalmente da fonti non rinnovabili, dai combustibili fossili: carbone, petrolio e gas naturale, destinati ad esaurirsi, soggetti ad un andamento sempre meno prevedibile legato ai costi estrattivi e ai prezzi di vendita. Per non parlare dei rischi legati all’inquinamento, perché sono fonti che rilasciano polveri sottili- dannose per la salute delle persone e dell’ambiente- e dei famigerati gas serra, considerati i maggiori responsabili del riscaldamento globale e dei mutamenti climatici su micro e macro scala registrati negli ultimi anni. Così dannosi da compromettere irrimediabilmente nei prossimi decenni la sopravvivenza dell’uomo e della Terra così come la conosciamo. Il risparmio energetico diventa dunque un obbligo, qualcosa a cui non è più possibile sottrarsi e naturalmente, nel mentre si progettano tecnologie ed impianti tecnologicamente “puliti”, che nel perdurare di un modo di vivere e produrre energivoro e dissipativo non sarebbero mai sufficienti, dobbiamo adottare tutte le tecniche ecologicamente più compatibili per la riduzione del consumo. Quasi la metà degli agenti inquinanti in ambito urbano sono prodotti da impianti di riscaldamento e rinfrescamento degli edifici. Perciò, per quanto riguarda i nostri comuni, è necessaria una conoscenza completa e dettagliata dello stato attuale dei consumi. Diventa basilare un elenco/inventario del patrimonio edilizio dei comuni per rilevare la tipologia degli impianti di riscaldamento, condizionamento e illuminazione. Sulla base di questa analisi conoscitiva che stabilirà, tanto per cominciare, l’efficienza energetica degli edifici (muratura, copertura, spessori, materiali isolanti e serramenti, orientamento dei locali secondo la destinazione d'uso), sarà possibile ottimizzare: sostituendo impianti obsoleti e integrandoli con pannelli solari, fotovoltaici, eolici. E' quanto si è fatto a Trento in questi anni, un modello esportabile e certo ancora migliorabile che deve necessariamente prendere in considerazione sempre più anche gli edifici storici e le case private. Ma mentre questo accade negli edifici comunali di Trento, sottoposti a rigida attenzione anche per quanto riguarda le temperature, mi è capitato troppo spesso di non riscontrare pari attenzione in quelli provinciali, spesso surriscaldati. E' inefficienza, cattivo esempio per i cittadini, poca attenzione alla salute di chi ci lavora, spreco di energia a cui va posto un freno. Anche per quanto riguarda l’illuminazione pubblica si rende necessaria una mappatura del consumo per zone, vie, quartieri, applicando, nelle parti delle città e dei paesi meno frequentate sensori per l’illuminazione intelligente. L’alimentazione fotovoltaica dove possibile, con pannelli sui lampioni, la diffusione delle lampade Led a basso consumo energetico e con una vita lunghissima. Credo anche che vada applicato pienamente il Protocollo d’Intesa siglato l’otto luglio 2009 tra le province di Trento e Bolzano sui temi dell’edilizia sostenibile e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Le fonti di energia rinnovabile sono antiche quanto il mondo, il loro sfruttamento si è naturalmente evoluto fino a diventare una vera e propria scienza, grazie al grande impegno della ricerca scientifica in questo campo. Rappresentano una fonte di lavoro “buono” che in Germania occupa, con l’indotto, oltre cinquecentomila persone, e può esserlo sempre più anche in Italia, che risulta comunque il paese con maggior utilizzo di fonti rinnovabili, nonostante i continui cambiamenti legislativi riguardante gli incentivi. I vantaggi di politiche energetiche avvedute e lungimiranti riguardano il risparmio individuale e quello collettivo, pubblico, il contenimento dell’inquinamento atmosferico, il mantenimento di un consumo ottimale, dimezzando la quantità di energia impegnata. L’applicazione da parte di una famiglia di tre persone di accorgimenti per migliorare l’efficienza energetica e contenere i consumo, consente di ridurre le emissioni climalteranti fino a 1,3 tonnellate di CO2 all’anno (le emissioni pro-capite in Italia raggiungono le 7,8 tonnellate di CO2). Per quanto riguarda una corretta gestione del riscaldamento, ogni grado in più determina un aumento dei consumi dal 4 all’8 %. Insomma i tempi sono davvero maturi per prendere con decisione nelle nostre mani, di cittadini e istituzioni, la vita e il futuro dei nostri figli e nipoti, affrontando questa nuova affascinante sfida. Servono conoscenze, ricerca, investimenti. Serve soprattutto crederci e proseguire convinti nella strada intrapresa. Lucia Coppola
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LUCIA COPPOLA |
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